Calcio - 29 aprile 2018, 22:44

La Lazio ha più motivazioni, Milinkovic-Savic giustizia il Toro

Decide nella ripresa il colpo di testa del centrocampista. Sirigu protagonista di diverse parate importanti, le uniche emozioni granata con il ricordo del Grande Torino nell’intervallo

La Lazio ha più motivazioni, Milinkovic-Savic giustizia il Toro

Nel finale del campionato sono le motivazioni a fare la differenza. Il Toro non ne ha più, la Lazio ne aveva mille, inseguendo la Champions, immancabile e meritata la vittoria biancoceleste, firmata nella ripresa da un colpo di testa di Milinkovic-Savic (e legittimita prima e dopo da una mezza dozzina di occasioni), che permette di salire a +4 sull’Inter.

La formazione di Simone Inzaghi ha sprecato anche un rigore, ha perso quasi subito per infortunio il grande ex Ciro Immobile (per lui, forse, stagione finita), ma ha dimostrato una superiorità tecnica, soprattutto in mezzo al campo, che ha fatto la differenza. Nel Toro male quasi tutti, con note di demerito per i centrocampisti e Belotti, ancora una volta impalpabile. Senza le parate di un grande Sirigu sarebbe finita con un punteggio molto più vistoso, le uniche emozioni della serata granata sono state legate al ricordo del Grande Torino, avvenuto durante l’intervallo, con la riproposizione di immagini e filmati d’epoca.

Cronaca. Il settore ospiti è pieno di tifosi laziali, che vogliono spingere la squadra di Simone Inzaghi verso la Champions, ma il resto dello stadio Olimpico presenta diversi spazi vuoti, malgrado la serata piacevole e l’arrivo di una delle big del campionato. Toro nell’ormai consueto 3-4-1-2, dove Molinaro torna titolare della corsia di sinistra e il giovane Edera fa il partner d’attacco di Belotti, con Ljajic trequartista. Nella Lazio l’ex Immobile è il pericolo pubblico numero uno, ma dopo appena un minuto è di Murgia il primo brivido della serata, ma Sirigu si fa trovare pronto. Poco dopo il portiere granata rischia su un azzardato retropassaggio, ma riesce a salvarsi di piede, mentre al 6’ arriva la prima chance per la formazione di Mazzarri, con il tiro di Ljajic appena alto. Subito dopo, da un bel numero di Edera, nasce per De Silvestri l’occasione per firmare la più classica rete dell’ex, ma l’esterno trova sulla sua strada uno Strakosha molto reattivo.

Al minuto 13, provando a inseguire un lungo lancio, Immobile si ferma, accusando un guaio muscolare: il centravanti è costretto a chiedere il cambio (al suo posto Caicedo), con la Maratona che lo fischia impietosamente, mentre il resto dello stadio accompagna la sua uscita tra gli applausi. Al 21’ la difesa granata sbanda, una incertezza tra Nkoulou e Sirigu in uscita provoca il rigore, con il camerunense che stende Milinkovic-Savic: Sirigu, però, ipnotizza Luis Alberto, bloccando il tiro del centrocampista laziale, per l’estremo difensore terzo penalty parato in stagione. Lo scampato pericolo non scuote il Toro, che in mezzo al campo non riesce mai a costruire azioni importanti, ha poco spinta sulle fasce, specie a sinistra con Molinaro, così una Lazio a scartamento ridotto fa la partita, anche se fatica ad arrivare dentro i sedici metri. Al 32’, da un errore di Nkoulou nasce il contropiede della Lazio, con Caicedo che non tira ma cede a Lucas Leiva, che però si vede negare il gol da Molinaro nei pressi della linea, poi sino alla pausa non succede sostanzialmente nulla.

Nell’intervallo i megaschermi dell’Olimpico mandano in onda le immagini del Grande Torino con un sottofondo musicale molto coinvolgente, gtra gli applausi e le luminarie dello stadio, che omaggia gli Invincibili, a pochi giorni dal 69esimo anniversario della tragedia di Superga. La ripresa inizia con il secondo cambio nella Lazio, che sostituisce Radu con l’ex veronese (e juventino) Caceres, la squadra di Simone Inzaghi continua a fare la partita, ma sulla sua strada trova un grande Sirigu, che al 10’ dice di no con un gran balzo alla conclusione di Lucas Leiva. Sul corner susseguente, però, Milinkovic-Savic di testa firma il meritato gol biancoceleste, che fa esplodere il settore ospiti. La risposta del Toro non arriva, anzi è la Lazio a sfiorare due volte il raddoppio con Caicedo, sciagurato soprattutto nella seconda occasione, tutto solo davanti a Sirigu. Mazzarri prova a scuotere i suoi mettendo mano alla panchina: dentro Iago Falque al posto di un deludente Edera, ma è ancora la formazione ospite, sempre con Caicedo, a rendersi pericolosa al 25’, con il solito Sirigu ad ergersi a protagonista di piede.

Il finale vede in campo Niang, che rileva Rincon, con il Toro che vara una sorta di 3-3-1-3, anche se Ljajic spesso rincula a dare una mano al centrocampo. La mossa spregiudicata non produce però effetti, perché è solo la Lazio ad essere incisiva, con Milinkovic-Savic vicino al raddoppio personale al termine di una splendida manovra corale. Al minuto 88 Murgia colpisce male a centro area e tiene in vita il Toro, ma neppure nei quattro minuti del recupero i granata riescono a costruire un’azione degna di questo nome per arrivare al pareggio.


Torino – Lazio 0-1

TORINO (3-4-1-2): Sirigu; Nkoulou, Burdisso, Moretti; De Silvestri, Rincon (31’ st Niang), Baselli, Molinaro; Ljajic; Belotti, Edera (17’ st Iago Falque). All. Mazzarri

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, De Vrij, Radu (1’ st Caceres); Marusic, Murgia, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto (33’ st Lukaku), Immobile (14’ Caicedo). All. S.Inzaghi

Arbitro: Irrati di Pistoia

Rete: 11’ st Milinkovic-Savic

Ammoniti: Milinkovic, Moretti, Baselli, Marusic, Strakosha

Spettatori: 17.060 per un incasso di 304.041 Euro

Massimo De Marzi

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