L'anno scorso, quella dell'approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, l'effetto marketing era stato deflagrante quanto evidente: improvvisamente, in tutti gli angoli del mondo, anche chi non aveva idea di dove fosse esattamente Torino, ha cominciato a trovarla con facilità sulla cartina geografica dell'Europa e dell'Italia.
Ma l'effetto CR7 non si è ancora esaurito. E anzi, a poco più di 12 mesi di distanza, rivela risvolti altrettanto curiosi, a volte impensabili. Per esempio, il "contagio" si sta manifestando in maniera davvero sorprendente addirittura nella casa del marziano del pallone, il Portogallo.
Basta guardarsi intorno, anche distrattamente, per rendersene conto: sono tante - per non dire tantissime - le persone che girano per le strade delle diverse località lusitane con la divisa bianconera addosso. Rigorosamente con il numero 7 sulla schiena e il nome, inequivocabile: Ronaldo.
Bambini, certo. Ma anche adulti (spesso di età insospettabili). E per una nazione che in questo momento fa del campione ex Real Madrid, Manchester United e Sporting Lisbona, la maglia con cui Cristiano si esibisce ormai da un campionato è diventata una specie di seconda bandiera. Prima, ovviamente, quella della Nazionale, che campeggia praticamente in ogni negozio di sport, ma anche di souvenir e non disdegna di collocarsi anche in altre vetrine. Poi, ma a pochissima distanza, quella a strisce bianconere. Di più: proprio quella con due grandi bande e la linea rosa al centro, che contraddistingue la nuova (e discussa) divisa della stagione 2019/2020.
Incontrare persone vestite così non è difficile. E sia chiaro: non si tratta soltanto di turisti italiani in vacanza. Anzi. Sono molti di più gli stranieri che si aggirano per il Portogallo vestiti così. E pur tenendo in considerazione la diffusione dei tifosi del club anche all'estero, è piuttosto difficile pensare che si tratti soltanto di sostenitori bianconeri: è come se la maglia juventina di Ronaldo fosse una "divisa" del turista. Un modo per sentirsi un po' di più partecipi e inseriti nella propria esperienza di visita.
E la cosa altrettanto sorprendente è che si registrano queste presenze nelle grandi città (da Lisbona a Porto), brulicanti di turisti, ma si trovano anche nelle aree meno battute: dalle spiagge di Nazare spazzate dal vento e dalle onde fino alle estremità continentali di Sagres e Cabo Sao Vicente. Ma pure nelle città più rurali e circondate da mura medievali di Obidos ed Evora.
Letteralmente sparite le testimonianze del passato calcistico di CR7: niente divise del Real o dello Sporting. Se si fa riferimento a lui, in mezzo a gigantografie, poster e anche qualche maschera di carnevale con i fori al posto degli occhi, è in bianconero oppure con i colori della nazionale. Come spiega uno dei commessi del negozio di "Forca Portugal" di Albufeira, una specie di Rimini affacciata sull'oceano, "è normale, perché Cristiano Ronaldo è il giocatore più forte del mondo".
E, da queste parti, è amato quasi più del bacalhau o di un buon bicchiere di Porto.