Nel nome di Gaetano Scirea. Il J|Museum, nella giornata di ieri 3 settembre, ha aperto le sue porte dedicando un'area al libero per eccellenza, scomparso tragicamente proprio il 3 settembre di trent'anni fa.
Silenzioso, gentile, mai sopra le righe, umile, genuino e incredibilmente signorile. Questo era Gaetano Scirea e per ricordare il numero 6 bianconero, colui che cambiò totalmente il concetto di difensore e di libero nello specifico, la Juventus ha aperto le porte del suo museo dedicando una mostra al "gentiluomo" originario di Cernusco sul Naviglio.
Ecco qualche numero per far capire la grandezza di questo campione: 552 partite con la Juventus, 3 ammonizioni e 0 espulsioni. Anche con l’Atalanta e la Nazionale non ricevette mai un cartellino rosso. Giocare 700 partite senza mai uscire dal campo per condotta scorretta non è da tutti, ma la naturalezza con cui Scirea interpretava il ruolo di libero lo ha reso un giocatore unico nel suo genere.
Tanti gli ospiti presenti all’inaugurazione della mostra in suo onore: dalla vedova Scirea, Mariella, il figlio Riccardo, il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina che ha definito Gaetano Scirea come la divinizzazione del campione che trasmette messaggi in campo e fuori. Folta presenza anche di tanti suoi compagni che con lui alzarono al cielo la Coppa del Mondo nel 1982. La visita del Presidente Andrea Agnelli, poi, è stata la ciliegina sulla torta per la famiglia Scirea. Da segnalare anche la presenza della Sindaca della Città di Torino, Chiara Appendino.
A inaugurare la mostra ci ha pensato Marco Albano, il curatore dell’area dedicata a Scirea: “L'obiettivo era raccontare Gaetano Scirea come giocatore della Juventus, ma anche e soprattutto come uomo. Per farlo abbiamo diviso la sua carriera in cinque sezioni. La prima è quella che abbiamo definito “LIBERO”: Gaetano ha contribuito a cambiare per sempre l’interpretazione di questo ruolo. Fino agli anni ’70 il libero non era altro che un difensore vecchio stile, ma con lui questa idea cambiò. Scirea amava spingersi in avanti palla al piede, con un’eleganza rara che mai, probabilmente, abbiamo visto in un difensore. Il numero 6 bianconero nasceva come attaccante, per passare a centrocampista e poi a difensore. Questo processo di cambiamento, sicuramente, gli ha permesso di avere doti fuori dal comune. Oltre a questa sezione ce ne sono altre quattro che scandiscono i periodi più importanti della sua carriera. Una è quella dedicata alla sua giovinezza, quella dei primi calci al pallone fino all’approdo alle Giovanili dell’Atalanta. Si passa, poi, al periodo 1974/1981, ovvero quello dei primi anni alla Juventus. Questo fu l’inizio dell’ascesa vera e propria che arrivò tra il 1981 e il 1989. In queste stagioni avvenne la consacrazione di Gaetano: da “semplice” promessa a fuoriclasse a tutti gli effetti. In questa sezione è possibile notare una lettera del 1987 che Gaetano scrisse alla sua amata Mariella dal ritiro in Svizzera nel quale si trovava e dalle sue parole si può comprendere ancora meglio quanto fosse genuino e spontaneo dentro e fuori dal campo. In due aggettivi, libero e gentiluomo. L’ultima sezione della mostra è quella dedicata al Mondiale vinto in Spagna nel 1982 e al premio fair-play che la FIFA decise di dargli nell’annata 1985/1986. Fu il primo a riceverlo e fu premiato per il suo inappuntabile comportamento, sempre corretto e leale, con compagni, avversari e direttori di gara.”
Gaetano Scirea ha vinto tutto ciò che un calciatore potesse vincere ed è diventato un’icona del calcio mondiale non per i titoli vinti, ma per la sua purezza d’animo e nel calcio moderno, purtroppo, esempi di questo tipo non se ne sono più visti. Il nome di Gaetano rimarrà per sempre impresso nella mente degli amanti di questo meraviglioso sport, duro, ma che si fonda su princìpi cardine quali la lealtà, la correttezza e il rispetto, valori che sono sempre meno presenti. Grazie Gaetano per ciò che ci hai lasciato, dentro, ma soprattutto fuori dal campo. Te ne saremo sempre grati, sperando serva per virare verso lidi più sereni.
Qui sotto potrete trovare l’intervento di Mariella Scirea e le dichiarazioni di Claudio Gentile, fedele compagno di difesa di Scirea.