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In Breve

| 19 novembre 2019, 08:55

Record "cartonati"

Gli azzurri di Mancini hanno superato il record di nove vittorie consecutive dei ragazzi di Vittorio Pozzo. Ma tra i due "filotti" non c'è paragone

Record "cartonati"

Nei weekend senza campionato, si sa, la fa da padrona la Nazionale, a maggior ragione in questo, dove gli azzurri di Mancini hanno superato il record di nove vittorie consecutive, che durava dal 1939, quando Vittorio Pozzo portò i suoi ragazzi a conseguire il prestigioso primato, rimasto imbattuto per ottanta lunghissimi anni.

Ovviamente tutti ad elogiare Mancini e a gridare al nuovo record, che dovrebbe restituire energie ed immagine ad un calcio come quello italiano, in crisi di risultati internazionali da anni.

Ma siamo così sicuri, che ci sia da applaudire così fragorosamente? Io no ed ecco perché.

I ragazzi di Pozzo, in un periodo in cui i calciatori erano uomini comuni, non superstar coccolate e tenute nella bambagia, ebbero la meglio contro squadroni come Belgio, Jugoslavia, due volte la Francia, Brasile, Ungheria e Germania, con le sole Svizzera e Norvegia di livello inferiore, seppur alto. Tra l'altro, quattro di queste gare erano valide per la fase finale dei campionati mondiali, vinti in Francia nel 1938. Va ancora aggiunto che ad interrompere la serie, fu un pareggio per 2-2 contro i Maestri dell’Inghilterra, cui seguirono altre tre vittorie, che avrebbero portato il totale a tredici.

I Mancio’s Boys, invece, hanno prevalso contro gli USA, e due volte contro Liechtenstein, Finlandia, Grecia, Bosnia ed Erzegovina ed Armenia.

Senza offesa per nessuno, partite di tutt'altro spessore.

Sarebbe come se i 10”2 di Owens ottenuti su pista in terra battuta e con cronometraggio meccanico fossero paragonati ai 9”58 di Bolt su pista sintetica, cronometraggio elettronico e magari facendo correre Owens in salita o con uno zaino sulla schiena. Siamo seri.

Capiamo tutti la sete di clamore e di successi, la necessità impellente di rifarsi il look e darsi nuovo tono del malandato calcio di casa nostra, ma lascino riposare in pace Vittorio Pozzo ed i suoi gloriosi ragazzi, che con mezzi infinitamente inferiori, ma con dedizione totale ed amor di Patria innegabili, vinsero i Mondiali del 1934, le Olimpiadi del 1936 ed i Mondiali del 1938, scrivendo le pagine più belle del calcio italiano e consacrando Pozzo come l'allenatore azzurro più vincente di sempre.

Domenico Beccaria

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