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In Breve

| 20 febbraio 2020, 09:00

Tutti i numeri dell'annus horribilis del Toro: in occasioni simili, in passato fu serie B

La crisi dei granata assomiglia a quella della Fiorentina nella scorsa stagione: i viola, partiti con l'obiettivo dell'Europa, si salvarono solo all'ultima giornata

Tutti i numeri dell'annus horribilis del Toro: in occasioni simili, in passato fu serie B

Ha perso più della metà delle partite giocate. Sei k.o. di seguito, tra campionato e Coppa Italia, non capitavano dal 2007. E una difesa con così tanti gol incassati si era registrata solo in stagioni che poi si sono concluse con la retrocessione in B.

A guardare le cifre, che arrivati a tre quarti di stagione non possono essere effimere, il prolungato momento no del Toro deve far temere conseguenze solo qualche settimana fa inimmaginabili. Sei sconfitte una di seguito all'altra in casa granata non si registravano dal gennaio-febbraio 2007, nel campionato del ritorno in serie A dopo la rinascita successiva all'avvento di Urbano Cairo alla presidenza: allora sulla panchina del Toro c’era Zaccheroni, che dopo lo 0-3 di Verona contro il Chievo lascò il posto a De Biasi (che aveva rimpiazzato a pochi giorni dal via del campionato), che condusse la squadra alla salvezza. In un torneo, è bene ricordarlo, che non vedeva ai nastri di partenza la Juve e che aveva una mezza dozzina di squadre partite con la penalizzazione.

Sei sconfitte di fila si registrarono anche nel 1999/200, quando c'era Mondonico sulla panchina granata: in quel caso, però, il Toro finì con il retrocedere in serie B. Finora la squadra prima allenata da Mazzarri e adesso passata sotto le cure di Longo ha raccolto 27 punti in 24 partite: peggio si era fatto solamente nel torneo 2008/2009, quello dei tre cambi di allenatore, conclusoni con l'ultima discesa dei granata in B.

Nonostante un Sirigu spesso migliore in campo, il Torino ha una difesa che pare una gruviera: 43 gol in 24 partite i granata in A non li prendevano dal 1958/59, la prima storica retrocessione targata “Torino Talmone”, con i granata allora capaci di fare peggio, subendo qualcosa come 53 reti. Per quanto riguarda le reti subite in 24 partite, il Torino quest’anno ha fatto persino peggio dell’annus horribilis 2003, quello della discesa in B con l'ultimo posto della graduatoria e un corredo di record di negativi di sconfitte, gol subiti, minor numero di punti da far rivoltare nelle tombe Valentino Mazzola e compagni.

Questi numeri, insomma, certificano che quello attuale è uno dei campionati peggiori nei 113 anni della gloriosa storia granata. Con lo 0-7 casalingo contro l'Atalanta sconfitta casalinga più larga di sempre. Meglio riporre i sogni di gloria nel cassetto alla svelta, come ha detto saggiamente Moreno Longo: qui c'è da portare la pelle in salvo, evitando di ripetere quanto successo nella stagione scorsa dalla Fiorentina.

Partita con l'obiettivo di lottare per l'Europa, la squadra di Pioli andò in crisi a febbraio, pur centrando la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia. E dopo l'arrivo in panchina di Montella la situazione peggiorò ancora, con i viola salvi solo all'ultima giornata dopo uno squallido 0-0 contro il Genoa, grazie al k.o. dell'Empoli contro l'Inter a San Siro.

Nessuno vuole immaginare che la permanenza in A del Toro si debbe decidere a fine maggio a Bologna, contro l'ex Mihajlovic, nei 90 minuti finali del campionato. Domenica contro il Parma sarà già una sfida da non fallire per non precipitare nell'incubo.

Massimo De Marzi

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