Calcio - 26 marzo 2020, 14:00

"IL CALCIO FINO ALL'ECCELLENZA NON PUO' ESSERE UN LAVORO" - Raffaele Cirillo, parla il bomber

"Voglio dire ai miei colleghi di prendere il calcio in Eccellenza e Promozione come tale. Per me è un hobby, è fonte di gioia, condivisione ed entusiasmo e può essere un secondo lavoro"

Raffaele Cirillo, attualmente in forza al Lascaris

Raffaele Cirillo, attualmente in forza al Lascaris

"LAVORO O HOBBY? E' IL MOMENTO DI CAPIRE COSA PUO' DARCI DAVVERO IL SISTEMA-CALCIO DILETTANTISTICO"

Ha giocato e segnato ovunque, da Cavour a Savigliano, da Corneliano all'Orizzonti United, da Alpignano al Lascaris, ma soprattutto ha sempre detto la sua senza peli sulla lingua, come quando anni fa si era scagliato contro le società che promettevano rimborsi e poi...se li dimenticavano.

A parlare oggi in questa estenuante attesa (tutti speriamo di superare il Coronavirus e tutte le sue conseguenze nel più breve tempo possibile) è Raffaele "Pinilla" Cirillo, uno dei bomber più conosciuti nel calcio dilettantistico torinese e piemontese poichè sempre in cima alle classifiche cannonieri.

"Oggi è fuori luogo parlare di calcio giocato, ma credo sia il momento di una riflessione più generale sul nostro sistema dilettantistico. L'emergenza Coronavirus ci deve far pensare. Io credo che dalla Terza Categoria all'Eccellenza il calcio debba solo essere un mix tra secondo lavoro e hobby. Non si può pensare che giocare in Eccellenza sia un lavoro, anche se a volte girano cifre mensili superiori allo stipendio da impiegato. Il lavoro è un'altra cosa e ci sono tutte le tutele del mondo. Invece oggi siamo qui a capire perfettamente che appena arriva un fatto inaspettato, come questa emergenza, il rimborso-spese può saltare e non arrivare per motivi legittimi...".

Continua Cirillo: "Chi mette soldi nel calcio spesso è un imprenditore e in questo momento è logico che questa categoria abbia altre priorità. Vanno salvate prima le aziende e poi le aziende-calcio. L'argomento-salute per me è prioritario, non lo sottolineo nemmeno, ma inevitabilmente molti di questi imprenditori a causa delle catastrofiche conseguenze derivanti dall'emergenza rischieranno il fallimento poichè non possono permettersi di incassare per uno, due o tre mesi. Molta gente che campa con uno stipendio in famiglia si ritroverà a casa e penso anche a tutte le categorie dove si è sempre campato con il lavoro in nero, facendo finta di nulla. Ecco, in questo scenario più ampio bisogna capire più a fondo quanto sia solido il nostro sistema dilettantistico, quante sicurezze possa dare alle persone che pensano di camparci. Solido, di certo, non lo è affatto. Tutti sappiamo quanti rimborsi-spese saltino ogni anno e di certo in quei casi non c'è alcuna emergenza che tenga...Il 70 per cento delle società dovrebbe proprio chiudere. Ecco perchè chi oggi pensa di lavorare giocando a calcio al di sotto della serie D, secondo me, sbaglia di grosso".

Cirillo: "Sarò forse contestato, ma non importa. Voglio dire che con tutti questi problemi attuali non possiamo fare polemiche se le società ci bloccheranno i rimborsi-spese. Voglio dire ai miei colleghi di prendere il calcio in Eccellenza e Promozione come tale. Per me è un hobby, è fonte di gioia, condivisione ed entusiasmo e può essere un secondo lavoro. Ora pero' il rischio concreto è quello di una crisi senza precedenti".

Michele Rizzitano

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