- 12 giugno 2020, 22:58

Nessun gol, niente spettacolo e un clima surreale allo Stadium: ma lo 0-0 promuove la Juve in finale di Coppa Italia

Palo di Ronaldo sul rigore, rosso a Rebic, col Milan ridotto in dieci per 75 minuti: la prima partita dopo il lockdown ha avuto poco dell’intensità del calcio dei giorni migliori

Nessun gol, niente spettacolo e un clima surreale allo Stadium: ma lo 0-0 promuove la Juve in finale di Coppa Italia

Il calcio prova a riprendersi la scena, dopo che per tre mesi il coronavirus ha monopolizzato le vite di tutti, ma a giudicare da quello che si è visto nella prima partita dopo 96 giorni di lockdown, l’intensità e lo spettacolo dei giorni belli sono ancora lontanissimi. La Juve torna allo Stadium (ancora a porte chiuse) dopo la  convincente vittoria sull’Inter in campionato dell’8 marzo scorso e con il minimo sforzo porta a casa la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Lo 0-0 fa seguito all’1-1 di San Siro, con il rigore di Ronaldo all’andata che risulta decisivo per la qualificazione dei bianconeri.

Viene centrato quindi il primo obiettivo stagionale: mercoledì prossimo gli uomini di Sarri saranno a Roma per giocarsi l’atto conclusivo della manifestazione contro la squadra che uscirà vincitrice dalla sfida di ritorno tra Napoli e Inter (successo partenopeo all’andata), ma riuscire a parlare di calcio giocato e di spettacolo è stato quasi impossibile, visto quanto (non) si è visto allo Stadium.

Rigore sbagliato da Ronaldo in avvio, Milan in dieci per 75 minuti complice il rosso a Rebic, poche occasioni e zero spettacolo. Il lockdown e lo stop prolungato si sono notati durante la gara. I ritmi sono stati tutto tranne che forsennati, certi errori di tocco si potevano spiegare solo con la desuetudine all’agonismo vero, le misure vere alla prima partita dopo oltre tre mesi di pausa in passato si trovavano in amichevoli contro formazioni di dilettanti, non in un incontro ufficiale, con il palio il pass per la finale di una Coppa, ma erano tutte cose da mettere nel conto.

Il clima è già particolare prima dell’inizio, con le tribuna deserte, 300 persone tra campo e tribuna, con i giocatori del Milan che entrano per primi in campo, seguiti poi da quelli della Juve. L’inno della Lega Calcio del maestro Giovanni Allevi le cui note risuonano benissimo, come mai succedeva in passato, visto il silenzio assoluto che le accompagna. Lo stesso silenzio che si sente poi quando le squadre, raccolte a centrocampo, ricordano le vittime del coronavirus, prima che segua un applauso convincente dei presenti all’indirizzo dei medici e i sanitari, gli eroi di questi mesi caratterizzati dall’emergenza sanitaria.

Poi alle 21.02 la palla torna a rotolare, con la Juve che batte il calcio d’inizio. Bianconeri in campo con l’annunciato 4-3-3, dove in campo c’è Buffon (portiere di Coppa), Pjanic agisce da mezzala classica, Alex Sandro fa l’esterno basso di difesa, mentre nel tridente offensivo è Douglas Costa e non l’annunciato Cuadrado a giocare accanto a CR7 e Dybala. Il Milan risponde con il cosiddetto ‘albero di Natale’, dove Paquetà e l’ex atalantino Jack Bonaventura sono gli esterni a sostegno dell’unica punta Rebic, a segno nella gara di andata.

Partenza sprint della Juve, con un gran numero di Alex Sandro, che va via in velocità e offre un cioccolatino a Douglas Costa, che lo scarta ma spara malamente fuori, tutto solo a centro area. I bianconeri insistono, sfiorano il gol con una velenosa punizione di Dybala (deviata dalla barriera) e poi con De Ligt su azione d’angolo. Si gioca su ritmi abbastanza bassi, il Milan non mette mai il naso oltre la sua metà campo difensiva nei prrimi dieci minuti. Al quarto d’ora un tocco di mano di Conti in area viene punito col rigore, dopo consulto di Orsato col Var: Ronaldo ‘grazia’ Donnarumma, centrando il palo, ma sul prosieguo dell’azione Rebic comette un fallaccio su Danilo, rimediando il rosso diretto. Il Milan non la prende esattamente bene, ma si ritrova con un uomo in meno e senza il suo terminale offensivo per 75 minuti, situazione che accentua ancora di più la vocazione prudente della formazione di Pioli.

Si gioca praticamente ad una porta, con Donnarumma decisivo sulla conclusione quasi a botta sicura di Matuidi al 29’ e attento qualche minuto dopo anche sul tentativo di Ronaldo. Paradossalmente, però, col passare dei minuti si placa l’impeto bianconero e il Milan resiste meglio, arrivando pure a far passare un brivido a Buffon sugli sviluppi di un dosato calcio di punizione battuto da Calhanoglu. La ripresa vede ancora il fantasista rossonero protagonista della prima azione importante, mentre il ‘muro’ dei difensori dice di no al tentativo di Dybala sul fronte opposto. E’ Bonaventura (che non gradisce) il primo calciatore sostituito, dopo una manciata di minuti del secondo tempo, che scorre su cadenze tutt’altro che forsennate.

Al 17’ triplo cambio (dei cinque a disposizione) da parte di Sarri, che fa uscire Pjanic, Matuidi e Douglas Costa per affidarsi alle geometrie di Khedira, alla fisicità di Rabiot e all’imprevedibilità di Bernardeschi. A metà ripresa un intervento di Kjaer toglie dalla testa di De Ligt un pallone che chiedeva solo di essere spinto in fondo al sacco, mentre qualche istante dopo Paquetà non sfrutta a dovere un contropiede potenzialmente molto pericoloso. Kjaer ancora decisivo in chiusura, in questa occasione su Bernardeschi, al 31’, con il Milan che prova a farsi più intraprendente nel finale, avendo necessità di segnare un gol per raggiungere la finale. E proprio Kjaer, con un perfetto inserimento aereo, va ad un passo dal clamoroso colpaccio, a 12 minuti dal 90’.

Le ultime battute vedono Dybala protagonista da una parte, mentre il Milan gioca le carte della disperazione dall’altra, mettendo dentro Krunic e il baby Colombo, ma la fatica impedisce di vedere qualcosa di buono, annebbiando le idee di tutti. Non succede nulla neppure nei quattro minuti di recupero ordinati da Orsato, a parte il tentativo di Alex sandro proprio al 94’. La Juve va in finale di Coppa Italia, dopo Napoli-Inter del San Paolo saprà quale sarà il suo avversario a Roma.

Juventus – Milan 0-0

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Danilo (40’ st Cuadrado), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (17’ st Khedira), Matuidi (17’ st Rabiot); Douglas Costa (17’ st Bernardeschi), Dybala, Ronaldo. All. Sarri

MILAN (4-3-2-1): Donnarumma; Conti (42’ st Saelemaekers), Kjaer, Romagnoli, Calabria (42’ st Laxalt); Kessie (37’ st Krunic), Bennacer, Calhanoglu; Paquetà (37’ st Colombo), Bonaventura (6’ st Leao); Rebic. All. Pioli

Arbitro: Orsato di Schio

Ammoniti: Conti, Pjanic, Khedira

Espulso: Rebic

Massimo De Marzi

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