Nuovo cambio di programma, nuovo giro di valzer e a restare seduto, anzi 'retrocesso' di nuovo in A2 potrebbe essere Basket Torino, a pochi più di un mese dalla notizia del suo ripescaggio in serie A.
Dopo l’ultima rinuncia da parte di Udine, che ha sciolto le riserve in meno di 48 ore dicendosi tanto interessata al salto di categoria quanto impossibilitata dai tempi stretti per la decisione, Lega Basket si è riunita ieri per valutare il da farsi e al momento regna il caos sul numero di partecipanti al prossimo campionato. Con vittima delle nuove circostanze proprio Torino, a dispetto della fidejussione da 250.000 euro già versata.
Dopo che era stata frettolosamente cooptata, adesso la società gialloblu si ritrova fuori dai giochi, in nome di un campionato che dovrà forzatamente essere a numero pari. Se le 16 aventi diritto non faranno passi indietro, il Basket Torino si troverà a dovere assemblare un organico con solo due stranieri rispetto ai cinque che avrebbe schierato in A, oltre a dover affrontare le situazioni contrattuali di chi aveva il contratto rinnovato automaticamente solo per la massima categoria.
Una sola rinuncia tra Cremona e Roma, che hanno comunque diritto a prendersi un altro mese per decidere, salverebbe il club torinese – il cui cambio di proprietà potrebbe risentirne, in caso di permanenza in A2 –mentre un doppio addio porterebbe un campionato studiato un mese fa con 18 squadre e 34 turni (e inizio della Supercoppa ad agosto), con 14 partecipanti. "Tema non reale, ci penseremo nel caso il 4 agosto”, si è limitato a commentare il presidente di Lega Umberto Gandini.
Intanto, è stata definita la nuova formula della Supercoppa, con quattro gironi da quattro squadre su base territorale e Final Four con Bologna favorita come sede ospitante. Ma da qui ad un mese, magari cambierà ancora tutto. Con Torino che resta alla finestra.